IL LABORATORIO SARÀ CHIUSO SABATO 7 GENNAIO 2023

Omocisteina e rischio di malattie cardiovascolari

Omocisteina e rischio di malattie cardiovascolari

L’omocisteina si forma in seguito alla metabolizzazione della Metionina: un aminoacido essenziale derivante dalle proteine assunte dal nostro organismo con l’alimentazione.

Nelle vie metaboliche del ciclo dell’S-adenosil metionina sono coinvolte alcune vitamine del gruppo B in particolare la vitamina B9 (acido folico), la vitamina B12 (cianocobalamina), e la vitamina B6 (piridossina) che permettono un corretto funzionamento degli enzimi coinvolti nelle vie metaboliche dell’omocisteina che sono: metilentetraidrofolato reduttasi (MTHFR) e metionina sintetasi (MAT). L’equilibrio tra le vie metaboliche di questo ciclo mantiene una giusta concentrazione di omocisteina nel plasma (circa 5-15 μmoli/L).

Diversi fattori, genetici e nutrizionali possono però interferire nel metabolismo della metionina causando pertanto aumenti più o meno marcati dell’omocisteina.

L’iperomocisteinemia attualmente è considerato un fattore di rischio cardiovascolare e cerebrovascolare

In caso di iperomocisteinemia bisogna in primo luogo capire quale sia la causa:

  • può derivare da stili di vita errati come il tabagismo, l’eccessivo consumo di caffè e di bevande alcoliche
  • oppure da uno stile di vita sedentario e da una ridotta attività fisica
  • ma soprattutto da un regime alimentare che non garantisca il corretto apporto di vitamine del gruppo B.

Nelle condizioni sopra descritte, si può intervenire con una stile di vita e una alimentazione appropriata ricca di vitamine (soprattutto di folati, ma in generale del gruppo B) e di antiossidanti (quali frutta e verdura ma anche carne e derivati) in quanto la maggior parte dei soggetti affetti da iperomocisteinemia segue un regime alimentare che non garantisce il corretto apporto di vitamine del gruppo B.

L’iperomocisteinemia però:

  • può essere il sintomo di alcune patologie come ad esempio ipotiroidismo, psoriasi, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide
  • oppure derivare da mutazioni genetiche del gene che produce l’enzima metilenetetraidrofolato-reduttasi (attualmente vengono indagate 2 mutazioni del gene MTHFR:C677T e A1298C). Tali mutazioni rappresentano un fattore di rischio cardiovascolare solo in soggetti con basso intake di folati.

In questi casi l’integrazione di acido folico è somministrata allo scopo di risolvere le conseguenze del difetto genetico, producendo una rilevante riduzione dei livelli ematici di omocisteina

Ciò sottolinea, quindi, l’importanza della prevenzione che si può effettuare:

  • dosando l’omocisteinemia, particolarmente nei soggetti a rischio di patologie cardiovascolari e cerebrovascolari
  • analizzando le mutazioni genetiche che potrebbero essere responsabili dell’iperomocisteinemia

In questo modo il medico curante saprà indirizzare meglio il paziente, consigliando di intervenire sulla propria alimentazione con un giusto apporto nutrizionale di acido folico e sul proprio stile di vita e/o decidere di integrare la dieta del paziente con supplementi vitaminici.

Presso il Poliambulatorio Luisa con un semplice prelievo ematico è possibile dosare, l’omocisteina e le vitamine del gruppo B (Acido folico e Vit. B12), indagare le mutazione del gene MTHFR, che possono essere responsabili dell’iperomocisteinemia.